Resistenza belga

Due partigiani belgi si incontrano con un motociclista dell'Esercito canadese durante la liberazione di Bruges nel settembre 1944

La Resistenza belga nella seconda guerra mondiale ebbe inizio a seguito dell'invasione del Belgio nel maggio 1940 da parte della Germania nazista. Sconfitto militarmente nel giro di una decina di giorni dalle forze della Wehrmacht, il Belgio fu assoggettato a un regime di amministrazione militare da parte dei tedeschi, ma ciò non impedì il sorgere di un diffuso movimento di resistenza contro gli occupanti da parte della popolazione locale, spalleggiato dagli Alleati e dal Governo in esilio del Belgio con sede a Londra.

La popolazione civile belga fu spesso coinvolta in episodi di resistenza passiva come scioperi e atti di disubbidienza civile nei confronti degli occupanti, ma la lotta armata contro i tedeschi fu di ampiezza più ridotta. I gruppi che formavano la Resistenza erano estremamente frammentati e divisi in merito alle tattiche da impiegare, alle zone in cui agire e alle ideologie politiche cui aderire, con formazioni che coprivano in pratica l'intero spettro politico dall'estrema sinistra all'estrema destra; sebbene episodi di cooperazione tra gruppi diversi non furono rari, la Resistenza belga non costituì mai un organismo unitario e coordinato da un comando comune.

Gli atti di resistenza armata in Belgio si limitarono a operazioni di sabotaggio delle linee di comunicazione e all'assassinio di personalità in vista dello schieramento nemico, in particolare tra i collaborazionisti. La Resistenza fu molto più attiva invece nel campo della stampa di giornali clandestini, nella raccolta di informazioni a favore degli Alleati e nella protezione dei soggetti ricercati dai tedeschi, in primo luogo ebrei e aviatori alleati abbattuti; nel settembre 1944 gruppi armati di partigiani belgi affiancarono poi i reparti anglo-statunitensi nelle fasi finali della liberazione del Belgio.

La Resistenza belga pagò un tributo di sangue non indifferente alla liberazione della nazione: secondo alcune stime, su un totale di circa 70.000 partigiani belgi attivi si contarono più di 19.000 morti[1].

  1. ^ (FR) Michel Bailly, 20,000 Résistants Belges Tués, su lesoir.be. URL consultato il 22 giugno 2020.

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